Cambiare è possibile. Il Comune di Marsciano promuove iniziative per sensibilizzare su uguaglianza di genere
Il Comune di Marsciano promuove iniziative per sensibilizzare su questo importantissimo tema nel corso di tutto l’anno, come ad esempio nell’ambito degli appuntamenti culturali legati al Marzo delle donne o nell’ambito del protocollo d’intesa istituzionale, per la realizzazione di un programma di azioni integrate contro la violenza e il maltrattamento nei confronti delle donne, firmato a fine 2014 dai Comuni della Zona sociale n. 4, dal Distretto sanitario della Media Valle del Tevere e dal Centro per le Pari Opportunità della Regione Umbria.
Oggi, giovedì 30 novembre 2017, alle ore 21,00, il Teatro Concordia di Marsciano (PG) ospiterà la prima nazionale dello spettacolo “Cambiamo Camicia”, scritto dalla marscianese Giulia Corradi. Promosso dall’Associazione Culturale heARTinmind, col patrocinio del Comune di Marsciano – partner del Festival del Mondo in Comune, UmbriaMiCo coordinato da Tamat e co-finanziato da Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – in collaborazione con l’Associazione Differenza Donna, lo spettacolo si incentra sul complesso tema della violenza di genere.
Il Comune di Marsciano promuove iniziative per sensibilizzare su questo importantissimo tema nel corso di tutto l’anno, come ad esempio nell’ambito degli appuntamenti culturali legati al Marzo delle donne o nell’ambito del protocollo d’intesa istituzionale, per la realizzazione di un programma di azioni integrate contro la violenza e il maltrattamento nei confronti delle donne, firmato a fine 2014 dai Comuni della Zona sociale n. 4, dal Distretto sanitario della Media Valle del Tevere e dal Centro per le Pari Opportunità della Regione Umbria.
Sabato 25 novembre scorso, giornata mondiale contro la violenza alle donne, in piazza della Vittoria, nel centro di Marsciano è stata installata una targa in commemorazione delle vittime del femminicidio, un gesto non solo simbolico che vuole sensibilizzare sulla necessità di far uscire allo scoperto tante forme di abuso, più o meno grave, che avvengono spesso in modo silenzioso e invisibile.
La tematica, da sempre oggetto di attenzione da parte della comunità internazionale, come evidenziato da SDG5 per l’uguaglianza di genere dell’Agenda 2030 lanciata dalle Nazioni Unite nel 2015, rappresenta il fulcro dei nostri progetti in cooperazione internazionale allo sviluppo: GenderPlus, promosso da Tamat in Suriname, ed è parimenti parte integrante del progetto RASAD, mirato, fra l’altro, a favorire l’opportunità occupazionale e di autoimpiego delle donne in Burkina Faso.
“Cambiamo camicia”, usa il carattere simbolico di tale indumento, invitando gli spettatori ad indossare i panni delle protagoniste, a scambiare le proprie vesti con le loro, ma più ampiamente a CAMBIARE CULTURA, scardinandosi dalla diffusa mentalità corrente del “non mi riguarda” e del “è stato sempre così”. Le attrici Linda La Marca, Silvia Vallerani, Serena Vitaliano e Martina Zucarello interpreteranno sia un personaggio fiabesco, che un proprio corrispettivo reale, accompagnando il pubblico in un viaggio psicologico ed emotivo, prima ancora che fisico.
Questa mattina vi è stata una prima rappresentazione di fronte agli studenti dell’Istituto Omnicomprensivo Salvatorelli Moneta preceduta dall’incontro con una rappresentante dell’Associazione Liberamente Donna, nonchè col Consigliere di Corte d’Appello Claudia Matteini, la quale ha richiamato il valore della Convenzione di Istanbul del 2011 contro la violenza sulle donne e la violenza domestica.
Il trattato, categorizzando queste ultime come una grave violazione dei diritti umani, pone l’accento sulle conseguenze della violenza di genere, che non si manifesterebbero solo sulle vittime dirette di tali atrocità, ma anche sullo sviluppo psico-fisico dei minori che assistono al loro perpetrarsi.
Nonostante la ratifica della medesima da parte dell’Italia nel 2013 e il conseguente ingresso di nuovi strumenti di tutela, stando alle parole della Matteini, “è importante insistere sull'educazione dei giovani”, con lo scopo di combattere tale sgradevole fenomeno mediante “un profondo cambiamento culturale (…) che deve inevitabilmente partire dai più giovani”.